Alla riscoperta delle tradizioni e danze popolari della nostra terra.
La nostra Associazione in collaborazione con la Pro Loco di Andria (nella persona di Michele Guida, ndr.) ha riscoperto una danza tipica di fine '800 che si danzava nella nostra città di Andria. Trattasi del "U Lancir" ("Il Lanciere"): una danza divisa in cinque tempi musicali, danzata in maniera schematica da quattro coppie e/o multipli di quattro. E' stata presentata per la prima volta in occasione della 571^ edizione della Fiera D'Aprile di Andria, nel 2008.
A questa danza popolare si è aggiunta di recente un'altra della città di Trinitapoli, denominata "U Marrecoune". L'origine della parola mareccoune resta incerta, forse è abbreviazione di "cose amare dette col cuore".
La sera del Sabato Santo, compagnie di giovani (ma, in origine sarebbero stati i beccamorti) giravano allegramente per il paese e, in casa di parenti e amici, poetavano cantando.
Oltre che con chitarre e mandolini si accompagnavano col catamaume, una grossa buatta sulla quale era tesa una pelle di agnello inumidita, con un foro centrale; lo attraversava una sottile canna che produceva il suono per sfregamento. Le strofe avevano versi a rima baciata. I vecchi cantautori non ci hanno conservato niente di scritto, conosciamo solo i testi dell'ultima generazione.
Il mareccone era un giornale cantato, nel quale si raccontava quanto era successo nell'anno e si prendevano in giro i personaggi del paese (ce n'era per tutti!).
Tra le risate venivano fuori motivi di malcontento e di bonaria denuncia delle cose storte; ma i nostri la facevano franca, perché quella era solo una parentesi di festa.
Il padrone di casa che aveva ricevuto la visita regalava vino, uova fresche, scarcelle e altri dolci, che i giovani avrebbero consumato alla scampagnata del lunedì di Pasqua.
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